venerdì 12 marzo 2010

Via libera in sede deliberante per il ddL sul Made in Italy

Lo scorso mercoledì 3 marzo l’Aula del Senato avrebbe dovuto avviare l’esame del disegno di legge Reguzzoni sul Made in Italy (AS 1930).  Invece, è stato deciso di riassegnare il provvedimento alla Commissione Industria in sede deliberante (pertanto con approvazione definitiva in Commissione senza passaggio del ddL in Assemblea).

L’esame è quindi stato inserito nel calendario della 10° Commissione nella settimana 8- 12 marzo.  Durante la seduta delle ore 14:00 di mercoledì 10 marzo la Commissione presieduta dal Sen. Cesare Cursi ha infine dato il proprio via libera definitivo al provvedimento, promosso - lo ricordiamo - dall'On. Marco Reguzzoni con molti altri colleghi deputati di maggioranza e opposizione.

Essendo state apportate alcune modifiche al ddL recante “Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri”, si rende adesso necessario un altro passaggio a Montecitorio.

Le Camere, in vista dello stop dovuto alle elezioni regionali, dovrebbero riunirsi fino al 18 marzo. Poi, tra elezioni e pausa pasquale, si prospettano due settimane di stan by dei lavori. Chissà se quest'ultimo passaggio parlamentare sarà rapido e costruttivo come i primi due per il ddL che punta sul riconoscimento della qualità di tanta parte dell'imprenditoria manifatturiera italiana ....

martedì 2 marzo 2010

Fiera della calzatura Dal Micam parte la ripresa della scarpa italiana

«La crisi ci ha colpito ma non ha fiaccato il nostro spirito imprenditoriale: e i segnali di ripresa ci sono,
finalmente l’export di dicembre ha il segno positivo: +2,1% la variazione tendenziale». Così il presidente Vito Artioli ha introdotto il Micam, il salone dell’industria calzaturiera, da oggi al 5 marzo a Fiera Milano Rho.

Nessuna diminuzione tra gli espositori (1.597 in tutto, con oltre duemila collezioni): da qui le aziende affrontano la crisi che ha messo in ginocchio anche i distretti della calzatura, gloria del made in Italy.
Il 2009, di conseguenza, ha visto la chiusura di 235 calzaturifici e la perdita di oltre tremila posti di lavoro,
tradotti in un calo del 12,5% del valore della produzione.

Da qui, la necessità di una sinergia fra i vari attori, ad iniziare dalla politica: «Non intendiamo chiedere senza dare - ha detto Artioli -, ci siamo impegnati sul fronte della qualità e continuiamo a farlo. Ora il ministro Scajola ha assicurato che, dopo l’auto, gli incentivi saranno indirizzati anche ad altri settori: noi valiamo due volte l’auto, direi che ce li meritiamo».

Il presidente di Fiera Milano, Michele Perini, si è dato da fare per sollecitare le banche: «Non abbiamo bisogno di regolamenti europei ma di credito facile. La Banca d’Italia deve seguire l’esempio francese e indicare alle banche di non applicare i parametri di Basilea 2 quando le imprese porteranno i bilanci, altrimenti il sistema andrà a pezzi».

Fonte: Il Giornale

lunedì 1 marzo 2010

Al Senato collegato lavoro e Ddl sul made in Italy

Il disegno di legge sul lavoro sommerso (e non solo) collegato alla vecchia Finanziaria per il 2009, le misure per rilanciare il Made in Italy, i decreti legge su regioni ed Enti Locali e sulle missioni all’estero: questa l’agenda dall’attività parlamentare che con la scadenza delle elezioni politiche di fine Marzo sarà molto intensa.

Infatti per Montecitorio e Palazzo Madama si annunciano in questo mese solo 12 giorni di lavori effettivi, fino al 18-19 marzo: poi la pausa elettorale e, dal 30 Marzo, la ripresa vera e propria della sessione primaverile.

In questo “cantiere aperto” come esemplifica Roberto Turno in settimana l’aula del Senato si occuperà, se trasmesso dalla Commissione industria, del provvedimento per la “tutela e la commercializzazione dei prodotti italiani”, già approvata dalla Camera.

Fonte: Sole 24 ORE

Dall’intervista di Mario Moretti Polegato


Fra i diversi pareri sul di Disegno di Legge, in materia di commercializzazione dei prodotti tessili, della pelletteria e calzaturifici che auspica una maggiore trasparenza dei processi di produzione, riportiamo quella del noto imprenditore Moretti Polegato: inventore della Geox.

L’imprenditore è uno strenuo difensore dei prodotti italiani anche se non ha paura di ammettere di affidare la totalità della produzione Geox a fornitori terzi. Perlopiù in Paesi low cost, questione di costi, è ovvio, ma anche di volumi e di velocità di consegna. La sua ricetta è di produrre Made in Italy all’estero.

E sulla legge in discussione in Parlamento sull’etichettatura obbligatoria nei comparti tessile e calzaturiero taglia corto: “Non sono favorevole alle deroghe: solo un articolo realizzato al 100 per cento nel nostro Paese dovrebbe potere recare l’indicazione Made in Italy”. Ma non basta: per lui dovrebbero essere gli italiani, con la loro fantasia, i primi a rilanciare l’economia.

Fonte: Panorama